Giovedì 20 febbraio, in vicolo delle Rose 1 (piano terra), si è tenuta la seconda seduta di Il futuro di Roiano è un lavoro di squadra! Sono state svolte le seguenti attività:
– revisione degli alberi dei problemi definiti nella prima seduta, con approfondimento sull’articolazione di cause, problemi ed effetti;
– costruzione dell’albero degli obiettivi (mezzi, obiettivi, fini) “ribaltando” gli alberi dei problemi definiti in precedenza.
In premessa, si è specificata la necessità di dettagliare, riorganizzare ed esplodere l’albero dei problemi. Per fare un esempio, la causa identificata come “mancanza di parcheggi” rischia di essere una valutazione eccessivamente superficiale che, se ribaltata nell’albero degli obiettivi, genererebbe esclusivamente la soluzione “realizzare nuovi parcheggi”. Andrebbero invece comprese le motivazioni e i fenomeni sociali che sottostanno alle “cause” per ora identificate: ad esempio, la scarsa attrattività del trasporto pubblico locale, la scarsa sensibilizzazione della popolazione all’uso del trasporto pubblico, la scarsa concorrenzialità del trasporto pubblico rispetto a quello privato in termini di tempi di costi/attesa/percorrenza, etc. In questo modo, l’albero degli obiettivi potrebbe generare, come mezzi, soluzioni come la riduzione dei prezzi dei biglietti, una campagna di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile, la realizzazione di un progetto di pedibus, la realizzazione di una metropolitana leggera utilizzando la circonvallazione ferroviaria che passa sotto Roiano…
Per fare ciò, la proposta è stata di lavorare su tre gruppi di lavoro in parallelo che si concentrino, rispettivamente:
- Tavolo 1: relazioni sociali e partecipazione (a partire dagli alberi dei problemi #3 e #5)
- Tavolo 2: abbandono e degrado degli spazi (a partire dagli alberi dei problemi #1 e #2)
- Tavolo 3: mobilità e traffico (a partire dall’albero dei problemi #4)
Capitolo a parte merita la questione dell’ex Caserma di Roiano, sulla quale la proposta è di rinviare la discussione nel merito del progetto a una sessione specifica, anche dopo la fine di questo “ciclo” di progettazione, e comunque una volta ottenute delle informazioni ufficiali sul progetto stesso. Per il momento, la questione può essere affrontata a partire dal problema dell’assenza di un percorso partecipato nella definizione del progetto stesso (tavolo 1).
Tavolo 1: Relazioni sociali e partecipazione
Revisione dell’albero dei problemi
Il tavolo di lavoro che si è dedicato a questo tema, si è centrato su analizzare attraverso un dialogo molto produttivo quali siano le problematiche relative alle relazioni e forme di partecipazione; in concreto abbiamo riflettuto su quali siano i soggetti coinvolti, le modalità e gli spazi dove queste si danno.
Le questioni generali ruotano attorno ad un’offerta ricreativa quasi esclusivamente dedicata agli adulti e circoscritta ad attività e luoghi riconducibili ai bar, in particolare nella fascia serale. Vi sono delle associazioni che propongono spazi e momenti di aggregazione in un’ottica diversa, ma purtroppo lavorano isolate una dall’altra; è stata sottolineata la scarsa comunicazione intersettoriale di associazioni e gruppi, che sebbene si dedichino a progetti diversi, potrebbero trarre vantaggi da una condivisione maggiore di energie e risorse. Oltre a produrre una frammentazione delle attività, spesso è difficile ottenere informazioni su orari e spazi dove si danno le diverse proposte.
Per quanto non sia semplice risalire alle cause, le idee che sono emerse si centrano su una mancanza di consapevolezza generale, anche tra gli abitanti stessi, su quali possano essere i bisogni e desideri di chi abita il quartiere. Contemporaneamente, la Parrocchia si pone come fulcro nell’offerta di attività ludico-culturali, specialmente per l’infanzia, diventando spesso l’unica realtà ad avanzare proposte che davvero coinvolgano le famiglie. Tale fenomeno, per quanto garantisca momenti di aggregazione preziosi, viene percepito come possibile causa ed effetto allo stesso tempo, dell’immobilismo delle associazioni e degli abitanti nel coordinarsi in altri luoghi e con altri contenuti.
Il gruppo, inoltre, ha evidenziato delle problematiche legate all’erogazione di servizi comunali nell’ambito della cultura, mirati a costruire forme di aggregazione di qualità a sfondo educativo e formativo. Per esempio, le biblioteche e le emeroteche più vicine al quartiere si trovano tutte nel centro cittadino, escludendo Roiano dall’utilizzo di questo servizio in prossimità e in modo quotidiano. Più in là della biblioteca, che è appunto assente, una delle cause che non consente di sfruttare al massimo i servizi offerti dal Comune è un meccanismo informativo carente o mal organizzato in merito alla diffusione degli eventi e luoghi predisposti, più in generale un gap comunicativo tra l’amministrazione e il quartiere.
Una criticità del quartiere, inoltre, si riferisce alla quantità di spazi liberi non utilizzati o sottoutilizzati; sicuramente, anche in questo caso vi è una mancanza di attenzione da parte del Comune in merito allo sviluppo del quartiere, ma il tavolo di lavoro è sceso in una riflessione più approfondita. Infatti, si è ragionato su come vi sia scarsa consapevolezza sulla natura e possibili utilizzi di questi spazi, se siano pubblici o privati, in trattative per future attività o in disuso e senza prospettive.
Nuovamente, però, si è esplorato ulteriormente il tema, rendendosi conto che non si tratta solo di spazi, ma anche e soprattutto di quali contenuti potrebbero veicolare: non si conoscono le forme di condivisione culturale che interessano agli abitanti e quale livello di comunicazione vi sia effettivamente tra questi.
I punti sopracitati si ripercuotono principalmente sulle categorie dei bambini e degli adolescenti. Per i primi, nonostante vi sia la presenza del ricreatorio e oratorio, mancano attività complementari; nel caso specifico di chi frequenta le scuole medie (escluse peraltro dal servizio del ricreatorio), è stato sottolineato come ad esempio non vi sia un campo di calcio a 11, fattore che obbliga le famiglie a spostarsi per poter far proseguire l’attività ai figli.
Per quanto riguarda gli adolescenti, l’analisi del tavolo mostra come vi siano diverse ragioni, legate tra loro, per cui questa fascia di età si muove dal quartiere verso il centro città, alla ricerca di luoghi di aggregazione sociale.
Ad ogni modo, gli anziani sono probabilmente i più penalizzati: a parte qualche rara eccezione, non vi sono proposte dedicate specificatamente a loro e in nessuna fascia della giornata. Molto spesso gli effetti diretti sono il progressivo isolamento di queste persone e il coinvolgimento in forme di dipendenza, come il gioco d’azzardo.
Una nota particolare è stata posta su l’elevata presenza nel quartiere di ricercatori stranieri provenienti da tutto il mondo, soprattutto grazie alla vicinanza e ai collegamenti con i rispettivi centri di ricerca, ma sfortunatamente non sembrano coinvolti nella vita rionale.
Sebbene già dalla prima seduta si sia sottolineata la vivacità del quartiere, il senso di appartenenza e il piacere di viverlo quotidianamente, da un’analisi più approfondita vediamo come vi siano delle questioni aperte e un potenziale non sfruttato. Di seguito, la proposta di alcune azioni dalle quali si potrebbe cominciare a lavorare.
Albero degli obiettivi
In base all’elaborazione dell’albero dei problemi, le finalità si concentrano in due direzioni: da una parte aprire un discorso sulla qualità dei servizi erogati dal Comune nel quartiere, dall’altra creare una rete, coordinando le associazioni presenti.
Sebbene il primo punto non sia prioritario e richieda tempi nel lungo termine, si è riflettuto su come si possa iniziare un processo di sensibilizzazione del quartiere sui vantaggi sociali derivanti dall’avere, ad esempio, una biblioteca.
Il secondo, ha l’obiettivo primario di ottimizzare al massimo l’offerta già presente e provare a rendere più fruibili gli spazi e attività esistenti, specialmente pensando alle categorie elencate prima, cercando appunto di sfruttare le strutture attive e di proporre nuovi momenti di aggregazione derivanti dal loro coordinamento. Su questo piano, i mezzi concreti si riferiscono ad una ricerca dei punti in comune, di possibili interessi che coincidono tra le diverse realtà e associazioni. Inoltre, la rete stessa alla quale si ambisce, necessita di fasi di progettazione, per capire quale forma, funzionamento e contenuti darle. Un primo passo potrebbe darsi nella creazione di un punto di raccolta di informazioni su Roiano, anche qui riflettendo sui vantaggi nel presentarlo sui social, in un luogo fisico o in entrambi.
Un’altra proposta, riguardante gli spazi liberi e inutilizzati, è quella di procedere ad una mappatura e censimento di questi, per raccogliere informazioni dettagliate e far chiarezza sul loro effettivo potenziale.
In generale si è proposto, come mezzo trasversale in direzione di una maggior condivisione di momenti di aggregazione di qualità, l’organizzazione di eventi nello spazio pubblico, primo fra tutti un cineforum estivo.
Tavolo 2: Abbandono e degrado degli spazi urbani
Revisione dell’albero dei problemi
Le cause relative all’incuria e al progressivo degrado dello spazio pubblico a Roiano possono suddividersi in tre ambiti principali:
– il primo ambito è quello culturale, legato al senso civico degli abitanti i quali non sembrano dare troppa importanza al bene comune e condiviso del rione. La concomitanza della scarsa presenza di reti sociali orizzontali (ovvero raggruppamenti di persone su base egualitaria che possono diventare veicolo di reciproca solidarietà) e l’assenza di campagne informative e/o di sensibilizzazione, fin dalle prime fasce d’età, incentrate nella promozione della cura e del rispetto delle aree comuni appaiono come presupposto a comportamenti poco “civili” verso gli altri e le risorse pubbliche.
– il secondo ambito è legato all’arredamento urbano e all’illuminazione pubblica. L’esiguo numero di cestini per la raccolta delle deiezioni canine come per i mozziconi delle sigarette non sembra infatti rispondere alle esigenze di maggior pulizia da parte della popolazione residente. Sempre in merito all’arredo urbano si segnala l’assenza di un benché minimo arredo (pensiline che possono riparare gli utenti dalla pioggia, panchine, cestini ecc) presso il capolinea dell’autobus. Va sottolineato che l’arredo urbano, oltre a fornire un servizio al cittadino, rende lo spazio più fruibile e può innescare un comportamento virtuoso da parte dei cittadini in merito al mantenimento e alla cura degli spazi comuni.
– il terzo ambito è individuato nello presenza sporadica della polizia municipale il cui operato può fungere da deterrente a comportamenti scorretti da parte di alcuni membri della comunità e della scarsa attenzione e cura da parte della azienda preposta al servizio di pulizia. Queste due problematiche sottintendono da un lato una bassa rilevanza se non marginalità del rione nell’agenda dell’amministrazione locale e dall’altra l’incapacità dei cittadini di fare “massa critica” e auto-organizzarsi per richiamare l’attenzione degli amministratori verso alcune problematiche intese, dai cittadini stessi, come urgenti.
Questi tre ambiti influiscono direttamente sul degrado e progressivo abbandono degli spazi pubblici che non vengono più percepiti come luoghi da valorizzare e da “vivere” ma, al contrario, trasmettono un senso di insicurezza e sfiducia con il conseguente indebolimento del senso civico e una generale deterioramento della qualità della vita.
Albero degli obiettivi
Ribaltando l’albero costruito in precedenza, otteniamo il seguente schema:
– Per quanto riguarda l’ambito “cultura” e “senso civico”, l’individuazione e l’introduzione di meccanismi premiali per incentivare i comportamenti virtuosi tenuti dai cittadini bilancerebbe la richiesta di maggior presidio del territorio da parte dei vigili urbani (meccanismi sanzionatori) in un approccio “bastone e carota”.
– parallelamente andrebbe incentivato l’utilizzo della bacheca collocata presso lo SPI per pubblicizzare iniziative comuni (es. adotta un aiuola)
– Di fondamentale apporto possono essere le attività di marketing/sensibilizzazione per accrescere la consapevolezza dei cittadini nella cura dello spazio pubblico (es. flashmob sui comportamenti sbagliati per educare gli abitanti al rispetto delle aree condivise) e per fornire degli esempi/modelli positivi da imitare.
– Va inoltre evidenziata la necessità di auto-organizzarsi per l’avvio di interventi di valorizzazione degli spazi verdi (es. aiuola della parrocchia) o per la raccolta firme (petizioni) per chiedere maggior tutela della salute e allo stesso tempo fornire alcuni spazi pubblici di grande afflusso di un adeguato e funzionale allestimento (si pensi al capolinea dell’autobus) .
Questi mezzi perseguono l’obiettivo di migliorare la qualità e la cura degli spazi urbani contribuendo a incrementare la qualità della vita nel rione e indirettamente ad aumentare il senso di solidarietà e di appartenenza alla comunità.
Tavolo 3: Mobilità e traffico
Revisione dell’albero dei problemi
Le cause primarie relative all’uso eccessivo dell’auto a Roiano si possono suddividere in tre ambiti:
– il primo ambito è quello legato all’orografia. Sebbene la parte pianeggiante del rione sia servita dal trasporto pubblico, vi sono diverse zone non raggiungibili dai bus. La non capillarità delle linee di trasporto determina dunque l’assenza di collegamenti alternativi al trasporto privato dalla parte alta del rione (Scala Santa, Via Moreri, Vicolo delle Rose, Via Commerciale etc.);
– il secondo ambito è quello legato alla presenza di numerosi servizi, in particolare rispetto a un intorno che ne è privo. Sono stati nominati, per esempio, i diversi supermercati, le scuole, l’Agenzia delle Entrate, l’Azienda Sanitaria. Si tratta di attività “attrattive” per il traffico, che generano dunque una congestione indotta dalla ricerca di parcheggio, e per le quali ad oggi manca, a quanto ci risulta, un’analisi dei flussi volta a capire origini, destinazioni, scelte di mobilità etc. Per quanto riguarda le scuole, si è riscontrata l’assenza di un trasporto pubblico locale scolastico dedicato, anche per i problemi legati alla responsabilità nell’accompagnamento dei minori e per l’insicurezza di molte aree (le zone tra l’eventuale fermata e la scuola sono spesso non adeguatamente protette);
– infine, il terzo ambito è legato all’uso e alla regolazione di spazi e infrastrutture nel rione. E’ stato segnalato che il rione è attraversato da due gallerie: l’ex galleria antiaerea da Piazza tra i Rivi a Via Tibullo (zona Via Fabio Severo) e la galleria di circonvallazione ferroviaria attualmente utilizzata solo per il trasporto merci. L’assenza di piste ciclabili e stalli per bici determina una scarsa attrattività dell’uso della bici perché molte persone si sentono insicure ad usarla. Allo stesso modo, la sconnessione tra Roiano e l’area del Porto Vecchio determina l’impossibilità, ad oggi, di usare quell’asse per entrare in città. Infine, la mancata regolazione (orari/prezzo) dei parcheggi in maniera differenziata tra residenti e non residenti genera una ridotta rotazione degli stessi, e dunque un traffico indotto dalla ricerca di parcheggio, nonché fenomeni di parcheggio selvaggio
Questi tre ambiti influiscono direttamente sull’insicurezza della mobilità via bici e sulla scarsa velocità commerciale del trasporto pubblico. Per tali ragioni, l’auto è considerata, da molti, più “competitiva” di altre forme di trasporto. Ciò determina, come evidenziato già nella precedente seduta, la congestione del traffico, dunque l’aumento dell’inquinamento (anche acustico) e la perdita di tempo nel traffico stesso, e dunque un deterioramento della qualità della vita.
Albero degli obiettivi
Ribaltando l’albero costruito in precedenza, si ottiene il seguente schema:
– Per quanto riguarda l’ambito dell’orografia, un prolungamento della linea 38 fino ad Opicina permetterebbe di assorbire parte dei flussi provenienti a Roiano dall’Altipiano. Altre soluzioni per quanto riguarda la parte alta del rione sembrano difficilmente praticabili;
– Per quanto riguarda l’ambito dei servizi attrattivi, si rende necessaria innanzitutto un’analisi quantitativa e qualitativa dei flussi di mobilità e delle scelte di trasporto. Inoltre si potrebbe prevedere l’istituzione di forme di trasporto scolastico collettivo (scuolabus, pedibus) e il miglioramento degli spazi aperti nei pressi delle scuole;
– Per quanto riguarda le infrastrutture e le reti, utilizzare o migliorare quelle esistenti sembra fondamentale, a partire dalla galleria Piazza tra i Rivi-Via Tibullo, dove potrebbe correre una sorta di ascensore orizzontale, e dalla galleria di circonvallazione ferroviaria, che anche in passato è stata ipotizzata come sede di una metropolitana leggera. Sarebbe necessario dare priorità al trasporto pubblico, con una gestione diversa degli impianti semaforici e delle carreggiate di Viale Miramare e Via Udine. Su Viale Miramare si potrebbe immaginare una gestione flessibile delle corsie per assorbire meglio i flussi che variano nel corso della giornata. Inoltre si dovrebbero prevedere corsie dedicate per bus e bici, oltre che stalli per bici e l’estensione del bike sharing a Roiano. Una passerella ciclopedonale verso Porto Vecchio potrebbe connettere Roiano con quell’area, che in futuro sarà servita da una pista ciclabile. Infine, una diversa regolazione degli stalli nel rione, sia in termini orari che in termini di prezzo, potrebbe essere prevista per l’area più centrale di Roiano
Questi mezzi hanno l’obiettivo di aumentare la sicurezza di pedoni e ciclisti e di rendere il trasporto pubblico più veloce, dunque più competitivo nei confronti dell’auto. Questo determinerebbe una minore congestione del traffico, con minore inquinamento e minore tempo libero perso per muoversi e cercare parcheggio, risultando in un aumento della qualità della vita.